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regole, o non regole, per furbi

10-07-2010 - News generiche
6 luglio - VINCE LA MARATONA DLES DOLOMITES MA ERA RISULTATO POSITIVO ALL´EPO IL 15 MAGGIO SCORSO

Una splendida festa se non proprio rovinata, quanto meno inquinata dall´ennesimo episodio doping. Il vincitore della prestigiosa Maratona dles Dolomites, Michele Maccanti, 31enne di Miglioro (Ferrara) ex professionista nel 2005 con la Lpr era risultato positivo alla famigerata eritropoietina ad un recente controllo eseguito dalla CVD, la commissione di vigilanza per la legge antidoping (376/2000). E precisamente ai campionati mondiali a cronometro Uisp disputati il 15 maggio scorso ad Occhiobello e vinti per la categoria A1. Dunque non avrebbe dovuto essere neppure ai nastri di partenza. Ma è riuscito a farla franca approfittando del pasticcio inestricabile di regole e regolette che in omaggio ad un malinteso senso dell´autonomia presiede i rapporti fra enti di promozione e Coni, alla cui Procura spetta di istruire il processo sportivo. La positività risale al 15 maggio scorso ai campionati mondiali a cronometro individuali di Occhiobello. La Procura Coni ha ricevuto notifica il 15 giugno e ha convocato il ciclista per il 30, ma Maccanti ha chiesto un rinvio tramite il suo avvocato. La nuova data era fissata per oggi, 6 luglio, ma c´è stata una nuova richiesta di rinvio per mettere a punto le strategie della difesa. Nel frattempo lui ha avuto tutto l´agio di correre e vincere nientemeno che la regina delle granfondo e la faccia tosta di presentarsi sul palco della televisione. Ma già in precedenza, il 30 maggio scorso, aveva vinto la Marcialonga Cycling, altra importante manifestazione amatoriale, come pubblicato dal sito di Datasport. Non solo: da almeno un paio di stagioni era nel lotto dei corridori "emergenti": vincitore o piazzato nelle gran fondo e mediofondo più importanti come (nel 2009: dieci successi) la Nove Colli (percorso medio), la GF Cassani, la GF del Terminillo e, in questa stagione (7 vittorie), la 10 colli bolognesi. Insomma, uno capace di fare meglio dei professionisti su salite dure come il terribile Barbotto della Nove Colli. E ora si capisce bene il perché.
Un incidente spiacevole per gli organizzatori che appanna l´immagine della Maratona dles Dolomites, una manifestazione bellissima e unica nel suo genere, che punta ai valori veri dello sport, della natura e dell´ecologia e non avrebbe assolutamente bisogno di questi "personaggi",che portano solo pubblicità negativa.
Ma di questo increscioso episodio è responsabile sopratutto l´assoluta mancanza di chiarezza dei regolamenti degli Enti di promozione. Maccanti risulterebbe tesserato ad uno di essi. Mentre per la federazione ciclistica italiana (e il Coni) le regole sono chiare: alla notifica della positività scatta automaticamente la sospensione cautelativa, di questo piccolo ma importantissimo particolare non si parla nei regolamenti degli enti. Così succede che il furbetto di turno si possa presentare con il suo bel cartellino ad una manifestazione qualsiasi anche DOPO la positività. Magari approfittando della condizione che certe positività consentono. E´ un problema rilevante perché riguarda la credibilità di tutto il movimento amatoriale che - allo stato dei fatti - è la spina dorsale di tanto ciclismo e sopratutto dell´industria ciclistica di cui rappresenta il mercato. Gli organizzatori della Maratona ovviamente sono stupefatti e annichiliti dalla vicenda. Si sentono traditi: "Faremo di tutto - fanno sapere - perché Maccanti sia depennato dall´ordine d´arrivo e per lui non ci sarà mai più un pettorale alla nostra manifestazione".



Fonte: www.sportpro.it
 

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