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Ritorno alla normalità

25-04-2020 12:52 - News generiche
In questi ultimi giorni si legge che le misure estremamente restrittive per le nostre libertà personali verranno forse allentante e forse ci sarà anche qualche spiraglio per poter riprendere a fare attività sportiva con maggiore libertà e soprattutto tranquillità di quanto è stato in questi ultimi due mesi.

Tranquillità di non essere costretti a giustificare a un solerte tutore dell'ordine pubblico, con qualsiasi divisa vestito - polizia municipale, carabinieri, polizia di stato, guardia di finanza ecc. - che stavi correndo in prossimità della tua abitazione e che i 200 metri di limite imposti da qualche comune non erano validi per tutta Italia e che prossimità magari poteva essere anche 500 metri o 800 metri. E chi era lui per poter decidere che prossimità significava 200 o 500 o 800 metri ? Purtroppo lui era quello che poteva farti una multa perché riteneva a suo modo di vedere che la tua prossimità non era la sua e quindi dopo avergli fatto vedere il documento di identità, che eri costretto a portarti dietro per fare la tua mezz'ora di corsa, poteva a sua discrezione elevarti una multa. E che se non eri d'accordo lui ti avrebbe detto che potevi fare ricorso. O magari magnanimo nella sua bontà, ma probabilmente estremamente arrogante: ti diceva “vada subito a casa! Questa volta passi la prossima se la ritroviamo le facciamo la multa”. E te sempre meno tranquillo non avevi neanche più il coraggio di provare a metterti le tue scarpe da running per correre in casa sul tapis roulant.

Sarebbe bello che questa caccia all'uomo così spietata messa in essere in questo periodo nei confronti di liberi cittadini che se ne vanno a fare una passeggiata o una corsettina cercando di fare la massima attenzione al distanziamento sociale e non allontanandosi troppo dalla loro abitazione, nel futuro fosse indirizzata al controllo del territorio per cercare di reprimere la vera delinquenza. L'elicottero mandato in mezzo al mare per far uscire quell'unico subacqueo che probabilmente infettava i pesci che transitavano in prossimità della sua presenza o l'elicottero inviato nella spiaggia di Mondello a alzare la sabbia a quell'unica persona presente o i droni utilizzati da molti comuni per scovare cittadini che passeggiavano, correvano, si assembravano. Chissà se nel futuro avranno un utilizzo così determinato. Anche il nostro sindaco (Firenze) che ha utilizzato i droni per controllare alcuni parchi che non era possibile chiudere, chissà se nel futuro utilizzerà gli stessi droni per verificare le condizioni di spaccio, per esempio, nel parco più importante della nostra città.

E' difficile dopo questo periodo ripensare a una ripresa dell'attività sportiva verso la sua normalità, la normalità che era fino a metà febbraio.

Per il momento pare che dai primi di maggio forse si potrà andare a correre anche lontano da casa, da soli e mantenendo il distanziamento sociale.

Per la ripresa dell'attività sportiva in tutte le sue forme e per tutti gli sport per me mettere insieme un pensiero oggi non è possibile. Pensare di mettere le regole pensate per l'attività lavorativa anche per l'attività sportiva sarebbe pura follia.

Pensare un impianto di atletica leggera piuttosto che un campo di calcio con persone che indossano la mascherina per fare attività sportiva o atleti e allenatori che cercano di stare distanti l'uno dall'altro quanto previsto per il distanziamento sociale, pensare dei bambini che fanno un corso di avviamento allo sport indossando dispositivi di protezione individuale.
Io non riesco a pensarlo, non riesco a vedere un sport con queste regole.

E come facciamo oggi a considerare di pianificare l'organizzazione delle manifestazioni sportive ? Chi è quel pazzo scatenato che con le regole che si prevedono per i prossimi mesi, magari con responsabilità in capo agli organizzatori o ai presidenti delle società sportive, che si metterà a programmare una piccola corsa podistica o una grande maratona o un meeting di atletica leggera?

Io credo che se vogliamo riprendere l'attività sportiva, con tutte le cautele del caso in un primo periodo, dovremo prenderci un minimo di rischio e tornare alla nostra precedente normalità. La vita deve andare avanti, non si può fermare per anni fino che non avremo un vaccino sicuro o fino a quando gli scienziati si metteranno d'accordo su quello che è meglio fare.

Chissà se poi quello che ci è stato imposto è stata la cura migliore, non potremo mai saperlo.

Rubando la frase simbolo del libro di Milan Kundera - L'insostenibile leggerezza dell'essere - “Einmal ist keinmal” “una volta è nessuna volta”
Se non possiamo rivivere la nostra vita più di una volta purtroppo non possiamo sapere se c'erano delle soluzioni migliori.






Fonte: Daniele Verzieri
 

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